Durazzo: rovine millenarie, ampie spiagge e locali pieni di vita!
Durazzo (Durrësi in albanese), seconda città del Paese, ricca di testimonianze storiche, è famosa per il suo caratteristico lungomare e le popolarissime spiagge.
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Fondata nel 627 a.C. dai greci, che la chiamarono Epidamnos, la città si fece conoscere per il porto, che, collocato in un tratto di costa frastagliata e ventosa, in epoca romana ne forgiò il nuovo nome, marchiandone per sempre il destino: “approdo difficile”, cioè Dyrrachium, oggi Durazzo.
A partire dal II sec. a.C., fu il punto di partenza della Via Egnatia, la strada che portava fino a İstanbul, collegando idealmente il Mare Adriatico al Mar Nero. E proprio nel mare di Durazzo avvenne uno degli episodi che riempì gli annali dell’antichità: la battaglia navale tra Cesare e Pompeo (48 a.C.), che si concluse con la vittoria di quest’ultimo dopo lunghe settimane di combattimenti.
In età bizantina, dopo essersi rialzata dal violento terremoto che aveva sconvolto i Balcani nel V sec., Durazzo riuscì a diventare una delle circoscrizioni dell’impero, del quale oggi restano poche ma superbe tracce in Albania: Apollonia e Butrinto.
Nei secoli Durazzo divenne preda di bulgari e normanni, veneziani ed epiroti, siciliani e angioini, e dal 1501 le roccaforti bizantine nulla poterono contro l’avanzata ottomana. In poco tempo, nel cielo di Durazzo spuntarono minareti e mezzelune, e la città subì l’ennesimo cambiamento di nome: per i turchi era Dıraç.
La dominazione turca si protrasse fino al 1912, quando l’Albania dichiarò l’indipendenza. I serbi approfittarono del momento di caos per occupare Durazzo e vi restarono per circa un anno, finché nel 1914 la città fu proclamata capitale del neocostituito Principato d’Albania.
Con lo scoppio della prima guerra mondiale Durazzo passò più volte di mano tra italiani (1915) e austriaci (1916). Due millenni dopo l’epico scontro fra Cesare e Pompeo, e con mezzi ben più assordanti, si svolse un’altra battaglia navale che vide opposti l’Intesa e la marina austriaca. Gli italiani tornarono a Durazzo nel ’39 e la occuparono fino al ’43; i tedeschi, subentrati dopo l’8 settembre, si ritirarono l’anno successivo.
Come abbiamo visto, la città ha avuto un ruolo importante sin dall’antichità, e oggi costituisce con Tirana l’asse propulsivo del Paese, soprattutto a livello economico.
È possibile raggiungere Durazzo via mare con un traghetto da Trieste (rotta sospesa), Ancona e Bari; i collegamenti, organizzati da Ventouris Ferries, Adria Ferries e Gnv, sono attivi tutto l’anno.
In particolare le partenze da Bari a Durazzo vengono effettuate ogni giorno, la sera, con arrivo il mattino dopo, e la durata del viaggio è di circa 9 ore; da Ancona invece si contano fino a cinque transiti a settimana, ed il tempo approssimativo di percorrenza si assesta sulle 16-18 ore.
Venendo da Tirana, se avete un’auto e un po’ di tempo a disposizione, piuttosto che la nuova strada veloce vale la pena di percorrere la vecchia strada statale, forse un po’ più lenta ma certamente più piacevole. In questo caso a Tirana imboccate rruga e Kavajës, superate il quartiere Kombinat, e proseguite sempre dritto sulla statale (SH56) fino a destinazione.
Durazzo è facilmente raggiungibile da Tirana anche con i mezzi pubblici: autobus e minibus viaggiano con grande frequenza tra le due città, partendo a Tirana da Terminali i Autobusëve të Jugut e Veriut, in rruga Kastriotet. Il biglietto, che si fa a bordo, costa 200 lek, ed il tragitto è di 45 minuti.
Inutile dire che tra luglio e agosto i prezzi di Durazzo subiscono lo stesso effetto del lievito in forno, ma vi andrà comunque meglio che in molte altre zone dell’Adriatico. Se pensate di fare le ore piccole puntate su una sistemazione nei paraggi di rruga Taulantia e del lungomare (come avrete notato i palazzoni adibiti a hotel non mancano), altrimenti la città vecchia è la base ideale per ogni spostamento. Considerando le dimensioni di Durazzo, ovunque scegliate di stare non faticherete a raggiungere i punti di interesse.
Tra le migliori strutture ricettive della zona, segnaliamo l’Hotel Aragosta: ospitato in un edificio con uno strano look anni ’80, dispone di una bella spiaggia privata, che vi consentirà di fare il bagno senza spostarvi, e di un ottimo ristorante, che vi sfamerà alla grande.
Se sul fronte byrek e dolciumi sarete appagati in ogni via, con chioschi e baracchini, chi fosse alla ricerca di un’esperienza culinaria tradizionale dovrà deporre le proprie ambizioni dinanzi a una schiera di ristoranti di ispirazione italiana, dove pasta e pizza trionfano 365 giorni l’anno. In ogni caso a Durazzo si mangia bene e gli amanti del pesce saranno contenti del conto, tutt’altro che salato.
Con il Ristorante Piazza andrete sul sicuro: rinomato soprattutto per l’ampia scelta di prodotti ittici freschi, questo locale, all’inizio della promenade di Durazzo è un luogo molto amato sia dai visitatori che dagli abitanti della città.
Il centro storico di Durazzo è un compendio della sua lunga storia e rivela la strana stratificazione che fa della città una crasi di bellezza e cattivo gusto. Dunque preparatevi a cemento e mosaici, archi e saracinesche, intonaci scrostati e tramonti cianotici.
In effetti la principale ragione per cui tanto i turisti quanto gli stessi albanesi visitano la città è costituita dalle lunghissime spiagge sabbiose che si estendono per chilometri a nord e a sud della città, in particolare nel tratto di costa che porta a Kavaja.
Troverete caffè e locali ovunque a Durazzo, e ovviamente lungo Plazhi i Currilave, su rruga Taulantia e nel centro storico; ma se cercate atmosfere più autentiche, provate a raggiungere rruga Dëshmorevë (la incrocerete salendo da Bulevardi Dyrrah o Rruga Goga): ci troverete una sfilata di dehors, uno accanto all’altro, che spesso passa inosservata. Ricordate che in quasi tutti i pub potrete anche ordinare da mangiare, spesso cibo di qualità.