Scutari: la Firenze dei Balcani con vista sulle Alpi!
Capitale culturale d’Albania, Scutari (Shkodër in albanese) è la più “europea” fra le città del Paese, un luogo raffinato e al tempo stesso popolare.
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Scutari ha vissuto una storia particolarmente turbolenta e travagliata, a causa del suo valore altamente strategico e della sua posizione di confine tra zone di diversa influenza politica e religiosa. Passata più volte sotto la dominazione ottomana e slava, la città conserva tracce di architettura islamica e cattolica, italiana e turca.
Abitata originariamente da popolazioni di stirpe tracia, Scutari (lat. Scodra) fu capitale dell’Illirico dal sec. III a.C. al 167 a.C., come testimoniato dallo storico romano Tito Livio. Sotto i Romani, fu prima centro della repubblica vassalla dei Labeati, poi ebbe la concessione della cittadinanza, infine con Diocleziano fu capitale della Praevalitana; dopo la spartizione dell’Impero romano, spettò all’Oriente.
Ceduta ai Serbi da Eraclio nel VII sec., Scutari passò poi a Bulgari, Bizantini e Veneziani, finché il re di Serbia, Stefano Dušan, vi estese il suo potere nel 1330; resasi indipendente dopo la morte di Dušan, fu ceduta ai Turchi da Giorgio II Balša nel 1389. Tornata sotto il controllo di Venezia nel 1396, che la difese dal 1474 al 1477 contro Solimano, venne poi abbandonata ai Turchi, che ne fecero un capoluogo di provincia.
Obiettivo del nazionalismo serbo-montenegrino, Scutari fu occupata dagli Austriaci nel 1916, poi, negli anni 1918-1920, dalle truppe dell’Intesa, e dal 1920 seguì le vicende politiche dell’Albania. Sotto il comunismo sperimentò con particolare durezza la repressione anti-religiosa del regime, che cercò di annullarne il ruolo di centro spirituale della chiesa cattolica albanese: una dimensione pienamente recuperata solo dopo il 1991, anche grazie all’opera di missionari provenienti soprattutto dall’Italia.
A meno che Scutari non sia stato il vostro punto di ingresso in Albania, potrete facilmente raggiungerla in auto da Tirana seguendo la statale SH1 (E762); le città sono divise da circa 100 km di strada, percorribile in circa due ore.
Se non avete la macchina, vi segnaliamo che fra Tirana e Scutari ci sono 12 collegamenti giornalieri fra le 7.00 e le 17.00; la tratta costa 300 lek e passa anche per Lezhë.
Tra le tante scelte, ve ne segnaliamo una, nel cuore dell’area pedonale: l’Hotel Colosseo. Dotato di tanti comfort quanti sono i LED e neon a ornamento dell’ingresso e della facciata, ha 45 camere spaziose e con biancheria di qualità. Non manca una grande sala colazioni e una piscina interna. Buono il rapporto qualità-prezzo.
Se Scutari, come è probabile se viaggiate via terra, è la vostra prima tappa in Albania, il Ristorante Tradita Geg & Tosk sarà un’impareggiabile introduzione alla buona cucina locale. C’è anche l’albergo, ma il vero punto di forza di questa struttura è il ristorante, fra i migliori di Scutari. Come suggerisce il nome, si preparano sia pietanze tradizionali dell’area ghega, il Nord del paese, sia dell’area tosca, il Sud.
Un antico castello avvolto nella leggenda, monti che si specchiano sulla superficie del grande lago, un centro storico da cartolina, dove coabitano cattedrali e moschee: tutto questo è Scutari, una delle città più blasonate dei Balcani occidentali e capoluogo del nord del Paese.
Probabilmente ciò che vi stupirà di più sarà l’ordine delle vie storiche e la modernità del museo di fotografia, così come la quiete dell’antica Moschea di Piombo, che troneggia nella piana di Scutari, all’ombra del grande Castello di Rozafa.
Volete entrare nel vivo delle serate mondane di Scutari? La vostra meta è allora rruga Kolë Idromeno, così fitta di bar e caffè alla moda che non faticherete a trovare qualcosa che vi va a genio. Ma anche il lungofiume, nella parte sud della città, riserva qualche gradita sorpresa, con una sequela di localini tutti piuttosto simili, dove bere o anche mangiare godendosi la frescura che sale dall’acqua.